Chi siamo

Giulia Baldassari

Attrice, regista e insegnante laureata in storia del teatro. Si dedica alla pedagogia teatrale attraverso laboratori, corsi e seminari per adulti e bambini. Il percorso artistico, iniziato fin dal liceo, la porta ad avere una vasta preparazione sui vari linguaggi, dal teatro fisico al teatro d’attore, dall’uso della maschera al teatro dei burattini.

Oltre ad avere un proprio repertorio come attrice dirige la Compagnia cambiaMENTI Teatro, fondata nel 2015, con la quale intraprende varie produzioni.

Sensibile alla disabilità e al disagio tiene laboratori di teatro che mirano all’inclusione delle fragilità. “Credo che il teatro sia il luogo dell’incontro, un’opportunità straordinaria per costruire la nostra personalità individuale e collettiva. Il teatro è accoglienza, diversità, cambiamento!” .

Di origini veneto-romagnole, Martina è cantante, musicoterapista e sperimentatrice vocale. Si laurea in scienze economiche e sin da piccola ricerca melodie lontane che la portano a viaggiare il mondo da est a ovest. Unisce i ritmi del sudamerica e del flamenco a pratiche di yoga e canto curativo.

Frequenta il corso di alta formazione in estetiche e tecniche della ricerca vocale a Ravenna e studia vari strumenti, ma è la voce il canale con cui riesce ad esprimere e a trasformare ciò che vive. Parla inglese, tedesco e spagnolo e studia nuove lingue attraverso i canti dei luoghi visitati ed immaginati. L’incontro con la musicoterapia arriva sin da piccola grazie alla famiglia ed è una cura quotidiana attraverso l’insegnamento del canto in un’ottica di miglioramento del benessere psico-fisico. Sperimenta circle song di gruppo dove si canta improvvisando, oltre a tirocini in strutture sanitarie per anziani affetti da demenze con attività di canto corale e stimolazione della memoria.

Segue corsi di dizione e teatro, ma è l’incontro con Giulia Baldassari durante il lavoro di espressività corporea, maschere e personaggio che la fa salpare sulla nave delle Piratesse. Dal 2011 lavora come corista in studio di registrazione e festival e come cantante porta in giro spettacoli di vario genere cantando la vita di Frida Kahlo. Il suo primo singolo esce nel 2014 e partecipa al festival di Castrocaro. Da dieci anni continua la scrittura di testi e canti che sfociano nella collaborazione nel 2023 al disco ARES con Afekat.

Martina Casadei

Maria Luisa Contavalli

Luisa non ha un CV artistico. Ha trascorso quasi tutta la sua vita a fare un lavoro che odiava e che non aveva niente a che fare con l’arte. Ma questo le ha permesso di crescere due figli meravigliosi e di non avere problemi economici.

E’ nata a Siena, ma c’è rimasta 40 giorni. Ha trascorso una bellissima infanzia a Livorno e una giovinezza più difficile e tormentata a Roma. Poi si è trasferita a Forlì. Forse questo girovagare tra Toscana, Lazio ed Emilia ha favorito una dizione che, se non ci pensa, è chiara e precisa.

Ama il teatro, da sempre, ma non avrebbe mai pensato di poter passare la quarta parete e girarsi dall’altra parte. E invece, in un’età non più verde, ha incontrato Giulia Baldassarri ed è rimasta incastrata: ha scoperto che poteva, che le piaceva, che non esiste sensazione più sottile e invadente dell’emozionarsi nell’essere qualcun altro, qualcos’altro, e di trasmettere questa energia a breve filo di aria, di essere parte di un meraviglioso ingranaggio incantato, in cui tutti salvano tutti e in cui nessuno è lasciato indietro. E’ quasi vecchia ma finché non la cacceranno, continuerà a provarci.

Io sono Baldacci Arianna, una trombettista nata e cresciuta a Cesena. Ho studiato elettronica e telecomunicazioni e per anni mi sono occupata di quello… Non ero tanto felice perché avevo abbandonato gli studi di musica in adolescenza, prendo coraggio e decido di ripercorre l’arte che mi faceva tanto felice, così ora studio in conservatorio da 4 anni e sto facendo il percorso di laurea di Tromba con indirizzo classico sotto la guida del maestro Marco Tampieri, e partecipando a svariate masterclass con maestri di calibro internazionale. Appunto perché le cose semplici non mi sono mai piaciute troppo per due e anni e mezzo in contemporanea agli studi ho fatto la cameriera, poi ho deciso di dedicarmi unicamente alla musica… Mai fatta scelta migliore.

Suono in diverse bande cittadine tra cui banda di Bertinoro, Gambettola, Cesena, Cervia nella 3 Monti Band, nella big band di Sant’Arcangelo e ho suonato con la big barré orchestra…senza dimenticare la formazione a fiati del conservatorio e che mi occupo di formare giovani musicisti per la scuola di chiarine (trombe) e tamburi della giostra all’incontro di Cesena.

Collaboro con cambiaMENTI Teatro e insieme a Giulia Baldassari abbiamo portato in strada un bellissimo spettacolo, insieme a tutte le belle cose che ci aspetteranno.
Se non appassiona allora é la strada sbagliata!

Arianna Baldacci

Nancy Kyla

Nasce a Cesena da papà indiano originario delle Isole Mauritius e da mamma italiana nel giugno del 1981.
Madre e amica di due meravigliose creature che ama più di qualsiasi altra cosa al mondo, ama viaggiare, danzare, scrivere…
È molto curiosa, alla ricerca di novità, stimoli.

Scopre il gioco del teatro all’età di 30 anni, diventa un suo grande alleato…la aiuta a scoprirsi, scavando a fondo fino a trovare mille sfaccettature della sua personalità…da quel momento non lo lascia più.
Dal 2012 al 2015 intraprende un corso con la compagnia Teatro degli Scartafacci con la quale per diversi anni partecipa a spettacoli teatrali con degustazioni presso il Parco della poesia Villa Torlonia San Mauro Pascoli. Dal 2015 al 2018 frequenta la scuola di teatro Atelier “Gli Incauti” diretta da Federica Castellini e Simone Toni. Nel 2018 prende parte nello spettacolo “Lisistrata” di Franco Mescolini regia di Gabriela Praticò. Nel 2019 contribuisce ad uno spettacolo teatrale per famiglie “Il mio amico Jacques Papier”, regia di Marco Brambini presso il teatro Petrella di Longiano. Nel 2019 segue il corso di teatro di Giulia Baldassari dove scopre il linguaggio della maschera e in seguito entra a fare parte della compagnia cambiaMENTI Teatro.

Considera il teatro un “mondo parallelo” in cui riesce a dedicare tempo prezioso alla vera essenza di sé stessa.
“Emozionarsi ed emozionare” sono le ragioni per cui crede che la vita si possa considerare un grandissimo Spettacolo.
“Il teatro ti abbraccia…ti protegge avvolgendoti, impari a non giudicarti, impari ad ascoltarti”

Marta Mischiatti, classe 1991, nata a Busto Arsizio (VA), muove i suoi primi passi nel mondo della danza classica per poi passare in età adolescenziale alla danza contemporanea.

Scopre il teatro trascinata dai propri genitori nelle performance e negli spettacoli del “CRT” di Fagnano Olona e del “Teatro della corte” di Castellanza.

Nel 2015 si trasferisce felicemente a Cesenatico e nel 2019 partecipa a un laboratorio di teatro di Giulia Baldassari. Questo incontro risveglia in lei passioni sopite e nuove possibilità di espressione.

Membro della compagnia cambiaMENTI, amante dell’espressione corporea, della pulizia, del maschere neutre e di carattere. Per lei il teatro è un gioco che si fa sul serio. ” Il teatro è inclusione e l’attore è un mezzo per trasportare il pubblico, per risvegliare degli spiriti, per far continuare a vivere delle storie” .

Marta Mischiatti

Simone Leardini

Simone Leardini, nato nel 1997 e vivente in quel di Forlì-Cesena, è stato imbazzato in un po’ di cose che lo hanno portato a diventare Tecnico Audio-Luci per eventi di varia natura tra cui concerti e teatro.
All’eta di 9 anni quando il padre, musicista, porta una piccola tastiera a casa per lui non sente subito un richiamo artistico, tuttavia la situazione si ribalta quando ci riprova con una chitarra. Simone si butta subito nel rock e comincia a suonare con band differenti i generi più svariati: dal Folk con una chitarra acustica al Dubstep-Metal con una chitarra elettrica a 7 corde. La curiosità tuttavia non si ferma lì. Il tempo passa e continua ad esplorare buttandosi sulla musica elettronica e un po’ nel il mondo dei DJ. Nel frattempo si arrangia e si propone per tutto quello che riguarda la parte tecnica dei progetti di cui fa parte scoprendo col tempo di esserne molto appassionato. Soprattutto per gli aspetti di problem solving e pragmatismo artistico che riguardano quel mondo.

A partire dal 2020 mette a disposizione il risultato della sua esplorazione a disposizione di vari artisti attraverso la piattaforma “Fiverr” sotto lo pseudonimo “digeisapo”, registrando e co-producendo centinaia di brani per diversi artisti e produttori in tutto il mondo.

In parallelo grazie ad Eugenia (accompagnatrice di pazzie e deliri da anni) anche lei parte di cambiaMENTI, conosce Giulia Baldassari e si butta anche nel mondo del teatro e della lettura espressiva per la prima volta, discostandosi dal mondo della musica ed aprendosi a nuove ispirazioni che influenzeranno significativamente la sua vita artistica e lavorativa.

Ora lavora come Tenico Audio-Luci freelance nelle province di Forlì-Cesena e Rimini. Inoltre entra a far parte di cambiaMENTI: uno spazio in cui sente che l’aspetto tecnico di cui maggiormente si occupa è proprio come quella chitarra che ha sempre suonato nelle band. Un gruppo in cui ci si ispira a vicenda per creare qualcosa di autentico e credibile.

Salve sono Vincenzo, a volte anche Nikolas, spesso entrambi contemporaneamente, il mio avvicinamento al teatro accade irreparabilmente nell’anno 2009, quando decisi di leggere su consiglio di una bellissima persona (la mia compagna di allora) ”il Lavoro dell’Attore sul Personaggio” di un certo Konstantin Sergeevič Stanislavskij, fu rivelazione; qualcuno aveva dato nome a qualcosa che sentivo essenziale in zone remote della mia interiorità,ed essere riusciti a dargli un nome equivaleva a un super potere e a renderle super potere: ”il se magico”, ”il cerchio di attenzione”, ”il faro emotivo”, ”la lampada dell’anima”, ”il giardino dell’immaginazione”, erano abilità che leggendole,avrei voluto imparare a padroneggiare assolutamente, così trovai la mia scuola per aspiranti “super eroi” che di quelle abilità ne facevano una specializzazione: la scuola di teatro Colli a Bologna.
Così potei investigare le orme di Stanislavskij, attraverso la ricerca del movimento espressivo fisico, lo studio sulla sceneggiatura teatrale, la drammaturgia d’autore; L’anno accademico e i legami con i compagni, per il me poco più che adolescente che si era andato a trasferire in città, fu un contenitore esistenziale di esperienze, veramente gargantuesco,in cui le opportunità mondane furono una tentazione a me quasi sconosciuta e per digerire il tutto, dovette passare diverso tempo

Come ogni avventura degna di nota ci fu quindi una fase di rifiuto alla chiamata all’avventura, Luke Skywalker prima di assolvere alla sua vocazione tentenna a casa degli zii, allo stesso modo ci fu quindi per me uno iato nel mio percorso creativo di 8 anni, quando poi incontrai la pedagoga teatrale e attrice Giulia Baldassari, in cui con il suo metodo e approccio potei finalmente ritrovare la passione originale e la specializzazione tanto agognata nelle abilità per diventare il super che era in me. Era l’eroina che stavo cercando,non solo per l’amore dell’arte ma anche per l’attitutudine e l’autodisciplina in cui praticava il percorso era ciò di cui avevo bisogno; Il percorso da lei ideato includeva anche l’uso della maschera neutra,oggetto per amplificare la percezione della espressività corporea,attraverso il nascondimento dell’identità ordinaria. Dopo un anno di percorso,su suo invito per una rassegna estiva scrivemmo,anche uno spettacolo dedicato,alla figure di diverse donne pirata esistite nella storia; non ci fu modo migliore per suggellare un alleanza creativa. Successivamente vivetti anche il laboratorio di clown seguito con l’attrice Enne Marx, docente Brasiliana, divulgatrice nell’arte dell’uso di quella che è la maschera più piccola..il naso rosso. Qui termino il racconto,ma queste sono solo alcune delle storie che mi hanno attraversato, capitoli di un libro ancora in scrittura e chissà forse tu che stai leggendo, il prossimo capitolo lo scriveremo assieme.

Vincenzo Di Gemma

Eugenia Magnani

Eugenia Magnani, 1992. Fin da piccola partecipa con dedizione ai recital-canori e interpreta a più riprese Maria nei presepi parrocchiali, instancabile. Cresce e periodicamente studia canto: come accompagnamento, poi tecnica, infine virtuosismo, e dopo molla. Si approccia anche al teatro. Prima il corso del liceo, ma le sembra troppo fine a sé stesso, la scrittura di monologhi, ma ben preservati dalla lettura degli altri, e infine un corso di musical, intenso ma non profondo. Molla.
Intanto cresce e si iscrive a Psicologia, focus Neuroscienze. Si appassiona alla materia tanto da parlarne in continuazione, un jukebox senza tasti. Fino alla laurea, quando si accorge che anche la neuropsicologia, così come la conosce, rischia di rimanere circoscritta a sé stessa. Questa volta però sente di non poter mollare, semmai provare a rinnovare la passione, come si fa con gli amori grandi prima di lasciarli andare. Si iscrive a un master di valutazione e potenziamento cognitivo che mette in pratica nei vari spazi lavorativi. Apre addirittura la partita iva (se non è un gesto d’amore questo). Ma anche le più grandi passioni possono perdere la scintilla. Succede con la neurofisiologia. L’amore per la psicologia, però, è suggellato e vivo.

Nel frattempo Eugenia conosce Simone. L’amicizia tra i due funziona fin da subito e si rafforza ogni volta che si annoiano. Serve un cambio di rotta? Uno dei due vira il timone mentre l’altro annoda le corde di sicurezza. Si iscrivono a un corso di Giulia e incontrano molti della futura ciurma di cambiaMENTI. Nonostante le scelte che la vita propone, non mollano mai sul serio. Con un piede nel futuro prossimo e il cuore nella fossa (del teatro).

Eugenia si sta specializzando in psicoterapia costruttivista: adesso la persona – in tutto il suo essere – è al centro e cerca possibilità. Dalle possibilità si diramano esperienze, relazioni e cambiamento. Sperimentarsi per conoscere e conoscere per raccontare. Tra testa, cuore, voce, corpo, presenza, gesti e gli Altri: nella vita così come nel Teatro.

Bimbo meravigliato e in attesa, aspettando l’inizio di quello spettacolo a cui mamma mi portava con tanta gioia e pazienza. Sala vuota, sempre arrivati presto. Ma non abbastanza presto sul palco, passano più di vent’anni e quella scena mai calcata, alla quale era appena andato il pensiero in alcuni circostanze, finalmente mi attendeva. Passi sgraziati e desiderati, ma non timidi e incerti.

Quello fu l’inizio e questo è il suo seguito, sono meno di due giorni che non tocco spettacolo e scena, pensavo di potermi controllare e invece ho già prenotato due balletti per le feste natalizie, un incontro e tre spettacoli di prosa. Però, manco un’opera, per quelle mi manca ancora il lunario da sfondare, o una banca da sbancare. Non sono ossessionato dal vedere un palco animato, ma solo infinitamente curioso. Almeno così mi giustifico. Poi, c’e il grosso problema che mi piace di tutto e di più.

Facendo un mezzo passo indietro, il giorno in cui decisi di voler mettere me su quel palco a guidarmi fu la maschera. Non saprei se più attirato dalle molteplici e colorate forme che possono assumere, o da quel cambiamento nel corpo dato dal personaggio che vi scivola dentro, sicuro fu quella voglia di colmare il loro apparente vuoto.

Matteo Zauli

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